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6 years ago

THE JAGUAR #03

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L’ultimo numero della rivista The Jaguar presenta un nuovo ‘cucciolo’, la nuova E-PACE sportiva, pratica e compatta, che attira già l’attenzione sulle strade. A fronte del nostro impegno di elettrificazione di tutte le Jaguar a partire dal 2020, esaminiamo in che modo superare i limiti in pista può contribuire a sviluppare le nostre vetture sportive, iniziando a scrivere la storia dell’automobilismo a Le Mans, passando al Nürburgring con l’estrema XE SV Project 8 e facendo da guida al Campionato FIA di Formula E.

Il club Jaguar PER

Il club Jaguar PER GRANDI PILOTI ANDY WALLACE I primi giri su una Jaguar XJR-9 alla fine degli anni Ottanta furono una rivelazione per Andy Wallace. L’inglese sarebbe diventato più tardi uno dei più raffinati piloti di prototipi di auto sportive TESTI: GEOFF POULTON I L LU S TR A ZI O N E : MICHAEL DARLING Da giovane, Andy Wallace ci impiegava tre ore di bicicletta per arrivare a Silverstone. Durante i fine settimana in cui si tenevano le corse, preparava i panini, saltava sulla sua bicicletta e partiva presto dalla casa in cui viveva con la sua famiglia ad Oxford. Ricorda: “Immancabilmente, pioveva a catinelle. Ma non mi importava; l’unica cosa che contava era essere in pista”. Fu il padre di Andy a fargli conoscere il mondo delle corse molti anni prima. All’età di dieci anni, i due presero un autobus diretto in Francia per assistere alla 24 Ore di Le Mans, un circuito che avrebbe continuato ad avere un posto speciale nel suo cuore. Per il suo 15° compleanno, i suoi genitori gli regalarono una lezione alla Jim Russell Racing School e lì per Andy scoccò la scintilla. Iniziò a pianifi care le mosse necessarie per entrare nel mondo delle corse, dove fece il suo ingresso prima del 1974 durante il campionato Formula Ford, e, per potersi comprare un’auto, lavorò a tempo pieno. “Contemporaneamente, per prepararmi, andavo a tutte le gare per osservare i piloti ed annotare i tempi dei giri”, racconta Andy. Il suo impegno fu ripagato nel 1980, quando, all’età di 19 anni, vinse il campionato nella sua stagione di debutto. Avanzò nelle classifiche di Formula Ford prima di ottenere il titolo nella Formula 3 inglese nel 1986. “Il logico passo successivo sarebbe stato la F1”, afferma. “Mi furono offerte due guide, ma non potevo permettermelo finanziariamente, avrei dovuto trovare 600.000 $”. Arenato in una terra di nessuno dopo aver vinto il Grand Prix di F3 a Macao nel 1986, Andy parlò con il pilota olandese Jan Lammers. Jan era pronto ad unirsi al team TWR-Jaguar la stagione successiva, gli disse che stavano cercando un altro pilota per Le Mans e gli chiese se fosse interessato. “Certo che lo ero, e così andai a fare dei test. La prima volta che entrai nella XJR-9 fu assolutamente spaventoso, ero abituato a guidare a meno di 260 km/h. Guidare a 320 km/h era tutta un’altra musica e quando si toccano i 380 km/h si entra in un’altra dimensione ancora. Abituato alle corse nelle monoposto, nella XJR-9 avevo la sensazione che fosse grossa e chiusa, sembrava di essere seduti in un missile”. Ma Andy si abituò presto, e la sua velocità e la sua costanza convinsero il team. Nonostante ebbe solamente tre gare per prepararsi, Andy, Jan e Johnny Dumfries vinsero Le Mans nel 1988 con la XJR-9 da 7 litri, la prima vittoria di Jaguar su questo circuito dal 1957. “Fu una sensazione alquanto strana quando vincemmo perché ero così esausto. Ci misi un po’ a realizzarlo”, racconta con la sua tipica modestia. Andy continuò a consolidare la sua fama come uno dei piloti mondiali di punta di prototipi di vetture sportive. Due anni più tardi, vinse la 24 Ore di Daytona con una Jaguar XJR-12D; la prima di tre vittorie su questo circuito. Vinse inoltre due volte la 12 Ore di Sebring. Attualmente, l’inglese è capo collaudatore per Jaguar Land Rover Classic. Collauda una serie di leggende costruite dalla divisione Classic prima di trasferire le sue conoscenze ai loro nuovi proprietari. “È un onore mettere alla prova modelli come la E-Type e la XKSS ed è piacevolmente diverso rispetto alla guida delle auto moderne”. Ciò significa che il suo istinto per le corse si è affievolito? “Oh, no”, dice sorridendo e ricordando che l’anno scorso ha vinto la Le Mans Classic nella sua categoria al volante di una D-Type. “È qualcosa che non si perde mai”. 78 THE JAGUAR

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JAGUAR MAGAZINE

 

Jaguar Magazine celebra la creatività in ogni sua forma: funzionalità esclusive, design raffinati e tecnologie all'avanguardia, per un'esperienza sensoriale unica.

In questo numero scopriremo i maestri brasiliani padri della suggestiva arte della capoeira e gli artisti irlandesi che mescolano tradizioni folcloristiche e nuove culture. Seguiremo inoltre il filo rosso che lega la carta da parati di epoca vittoriana all'iPhone. Per finire, il poliedrico attore e interprete Riz Ahmed ci racconterà perché ha deciso di svelare al mondo la sua vera identità.

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I dati sui consumi forniti sono il risultato di test uffi ciali eseguiti dal produttore in conformità alla legislazione UE.
L'effettivo consumo di carburante di una vettura potrebbe differire da quello ottenuto in questi test e queste cifre hanno un valore puramente comparativo.