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I designer Stefan
I designer Stefan Sagmeister e Jessica Walsh si sono fatti una reputazione per la loro capacità di abbattere frontiere er essere una "superstar del design", Stefan Sagmeister è incredibilmente “avvicinabile”: tanto schivo quanto è provocatorio il suo lavoro. Ci siamo incontrati al MAK, di Venna, il museo dove Beauty, la mostra che ha ideato insieme Jessica Walsh designer e sua socia, è diventata l’evento più atteso nei 156 anni di storia del museo. Batte il record personale stabilito dal designer qualche anno fa con The Happy Show. La prima cosa che colpisce è la Jaguar E-Pace all’ingresso inserita in una scatola di vetro e ricoperta di ghiaccio, che reca il manifesto degli autori sulla bellezza in lettere sinuose. "Creare una mostra sulla bellezza è l’essenza di ciò che significa essere un designer di comunicazione", afferma Sagmeister, con un forte accento austriaco che un quarto di secolo a New York non ha intaccato. "Si tratta di un'informazione di proporzioni enormi, la bellezza è enorme, e devi decidere cosa e come comunicarlo". La carriera di Sagmeister è strabiliante: sono poche le celebrità nel mondo del graphic design. I designer di solito stanno nelle retrovie e si assicurano che le loro opere, di qualunque genere siano, abbiano l’aspetto giusto e raggiungano il target di riferimento. Alto, bello e profondo, attira uno stuolo di ammiratori. Da accademici e studenti alla prima di The Happy Film nel 2016, a talentuosi creativi premiati in occasione di eventi d'elite, sono tutti un pò attratti dalla star. Quando parla a una conferenza, nessuno vuole fare il suo intervento dopo di lui. Ma lui resta fedele alla sua vocazione. Scrittura ingegnosa e immagini accattivanti, Sagmeister ama soprattutto il suo ruolo di designer. Tra i suoi clienti, David Byrne (il suo packaging gli è valso due Grammy), The Rolling Stones e Jay-Z, oltre a marchi di classe (Zumtobel, Vitra) e no-profit (One Voice). Spiega: "Le mie creazioni sono destinate al grande pubblico. É l’aspetto più interessante del mio lavoro. Il packaging musicale mi piace, perché a volte abbiamo realizzato una prima tiratura di milioni di pezzi". Sagmeister è nato a Bregenz e ha frequentato la prestigiosa Angewandte di Vienna, l'Università delle Arti Applicate. Dopo una parentesi a New York con una borsa di studio Fulbright, un incarico da freelance in Austria e qualche anno in pubblicità a Hong Kong, ritorna nella Grande Mela. Nel 1993, Sagmeister apre il suo studio, annunciandolo con un biglietto che lo ritraeva nudo, con un adesivo collocato strategicamente e rimovibile. La bizzarra combinazione di eccellenza professionale, lavoro personale ed evidente autopromozione (come un poster con testo inciso sulla sua pelle nuda), fanno salire la Sagmeister Inc. agli onori della cronaca di New York. Sagmister crea quindi un piccolo talentuoso team. Nel 2000, però, spiazza colleghi e clienti: chiude lo studio e si prende un anno di pausa. Al ritorno dall’anno sabbatico pubblica la monografia Made You Look e la sua carriera schizza alle stelle. In seguito, si è concesso altri due anni sabbatici, un modo, spiega, per spalmare gli anni di pensionamento nell’arco della sua vita. Questa pausa lo induce a sviluppare una passione per gli aforismi di auto-aiuto come 'Preoccuparsi non risolve nulla', 'Avere coraggio per me funziona sempre', e 'Il denaro non mi rende felice'. Molti di questi, scritti in caratteri elaborati con vernice, capelli, modelli, monete, scimmie gonfiabili, banane e persino urina, sono finiti nel suo libro Things I Have Learned In My Life So Far uscito nel 2008. É una passione di famiglia. Sagmeister ricorda che a suo nonno conosceva la pittura segnica e la casa era piena di parole di saggezza, PAGINA PRECEDENTE: FOTO: SAGMEISTER & WALSH (2). QUESTA PAGINA: FOTO: JOHN MADERE; SAGMEISTER & WALSH (4) 20 THEJAGUAR
RIGHT XXXXX “CREARE UNA MOSTRA SULLA BELLEZZA É L’ESSENZA DI CIÒ CHE SIGNIFICA ESSERE UN DESIGNER DELLA COMUNICAZIONE”
Jaguar Magazine celebra la creatività in ogni sua forma: funzionalità esclusive, design raffinati e tecnologie all'avanguardia, per un'esperienza sensoriale unica.
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L’ultimo numero della rivista The Jaguar presenta un nuovo ‘cucciolo’, la nuova E-PACE sportiva, pratica e compatta, che attira già l’attenzione sulle strade. A fronte del nostro impegno di elettrificazione di tutte le Jaguar a partire dal 2020, esaminiamo in che modo superare i limiti in pista può contribuire a sviluppare le nostre vetture sportive, iniziando a scrivere la storia dell’automobilismo a Le Mans, passando al Nürburgring con l’estrema XE SV Project 8 e facendo da guida al Campionato FIA di Formula E.
In questo numero introduciamo uno dei nuovi arrivati in casa Jaguar con il lancio di E-PACE. Romain Grosjean, pilota di F1, rivela la sua passione per Jaguar mentre il team Panasonic Jaguar Racing fa luce sui preparativi alle gare. Ci cimentiamo inoltre con il velocissimo sport delle corse di droni e trascorriamo una giornata memorabile con XF Sportbrake.
In questo numero torniamo ai massimi livelli di automobilismo, ma non in modo convenzionale, e così facendo diamo una spinta allo sviluppo dei propulsori elettrici. Presentiamo inoltre la nostra Jaguar I-PACE Concept, un nuovo rivoluzionario modello prenotabile adesso e pronto alla consegna nel 2018.
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L'effettivo consumo di carburante di una vettura potrebbe differire da quello ottenuto in questi test e queste cifre hanno un valore puramente comparativo.