“ MI PIACE L’IDEA DI
“ MI PIACE L’IDEA DI DEDICARMI A UN SOLO MATERIALE, ANCHE SE NON É INDULGENTE” Nella foto sopra: Le eteree sculture in legno di Eleanor Lakelin. A destra: Sebastian Cox crea paralumi ‘fungo’ esclusivi alla base. La ceduazione è una tecnica antica per curare i boschi, ma oggi il prodotto ha un valore limitato. Quindi, ha creato una collezione di moderni arredi con le caratteristiche naturali del nocciolo ceduato, combinando design e artigianalità e un materiale che molti userebbero solo per farne stecche da orto. É stato proprio il lavoro di Cox nella ceduazione che lo ha portato a interessarsi a un materiale piuttosto insolito. In una piccola stanza priva di finestre più simile a una struttura per stoccaggio biologico che all’atelier di un ebanista, Cox coltiva paralumi.. ..dai funghi. "Con la ceduazione, si taglia tutto", spiega. "E molti scarti servono solo come legna da ardere. Quindi li cippiamo e li inoculiamo con il micelio che cresce nutrendosi dei trucioli. Quando sono pronti li compattiamo in stampi”. Il risultato è un materiale di una consistenza tipo pelle scamosciata e un aspetto vellutato simile a un oggetto in legno e tessuto, creato al tornio. È economico, leggero e resistente e per Cox è un degno sostituto per gli imballi in polistirolo. La consapevolezza delle potenzialità dei materiali e come utilizzarli è una caratteristica del lavoro di Cox e della filosofia di questo movimento di designer-artigiani-artisti. Non si lasciamo scoraggiare dai limiti dei materiali e preferiscono invece farne un degno utilizzo. La carriera della Lakelin come artista è iniziata con un pezzo di ippocastano, il materiale che ora usa abitualmente. "Ero un’ebanista", racconta, "e sapevo che ogni albero ha proprietà differenti, non importa la specie". Quindi si è addentrata nei boschi e i nodi caotici e “ribelli” le hanno rubato il cuore. "Mi piace l'idea di dedicarmi a un solo materiale", spiega, anche se "non è indulgente. Si rompe facilmente ed è difficile da lavorare. Mi piace proprio per quello”. Ogni pezzo "richiede mesi", perché bisogna rimuovere corteccia e legno millimetro FOTO: ALUN CALLENDER, GLENLIVET, PETR KREJCI 34 THE JAGUAR
ARTE per millimetro, per separarli dai nodi sottostanti. È una procedura al tornio laboriosa in cui la tecnica fa la differenza. E nel caso del designer-ebanista Tom Raffield è una tecnica che ne ha definito lo stile: la curvatura del legno a vapore. La curvatura a vapore risale alla preistoria: il legno viene riscaldato a vapore, quindi piegato per ottenere la forma richiesta. I lampadari curvilinei e avvolgenti, le linee degli arredi di Raffield rispecchiano il meglio del design della metà del secolo. Eppure fino a poco tempo fa la curvatura a vapore era fuori moda. "Penso che fosse stata “soppiantata” dalla laminazione, che però spesso è in serie, usa parecchia colla e produce molti scarti e rifiuti”, spiega. La curvatura a vapore ha iniziato a diffondersi solo nel XXI secolo. "É l’esperienza più coinvolgente che abbia mai fatto. Senza limiti. Sono ben poche le cose che non puoi fare. È un modo per trasporre un disegno sul legno e riflette il fatto che in natura non esistono linee rette". Quindi, Raffield ha utilizzato legno di frassino curvato a vapore, un materiale usato raramente nell’edilizia, per la sua casa nel Devon. Il risultato sorprendente e ben riuscito: un sinuoso rivestimento che ricopre la struttura in pietra del cottage del XIX secolo. Questo movimento si distingue per la capacità di combinare tradizionale e contemporaneo. E, secondo Raffield, è la base dell'antiquariato del futuro, oggetti che dureranno nei secoli. "Vogliamo creare pezzi senza tempo, che durino", dice Raffield. "È un modo per ricordare come usavamo i prodotti. Possiamo riparare pezzi e instaurare un rapporto con i clienti, mentre loro lo instaurano con il prodotto. Crediamo che creare un oggetto di alta qualità sia la scelta più sostenibile che si possa fare".